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Federigo Borromeo

Il cardinale federigo borromeo

Federigo Borromeo è uno dei personaggi storici più importanti all'interno del romanzo, Uomo dotto, da un carattere mansueto e pacifico, Federigo viene descritto da Alessandro Manzoni come una persona:

"pensate che generoso, che giudizioso che benevolo, che perseverante amatore del miglioramento umano"

II Cardinale viene presentato come un modello da seguire, al contrario di don Abbondio che non rappresenta un buon esempio; Federigo fin da piccolo ha cercato di trovare il modo di rendere utile la sua vita, nel 1580 è entrato in collegio ed ha cercato di adempiere a tutti i suoi doveri nel modo migliore possibile.

Fin da ragazzo ha deciso di intraprendere la carriera religiosa, seguendo la sua vocazione, per dedicarsi completamente all'aiuto delle persone in difficoltà. Quando l'Innominato si reca dal Cardinale per confessarsi, lo accoglie con benevolenza e lo aiuta nella sua conversione come avrebbe fatto con ogni altra persona che avesse chiesto aiuto, senaza pregiudizi o dubbi sulle intenzioni dell'innomnato.

Federigo Borromeo discende da una famiglia nobile, nonostante la potente famiglia il cardinale non ha mai sfruttato i privilegi che dava la chiesa, ha sempre vissuto umilmente, senza lussi e sfarzi; disposto a prestare soccorso a chiunque ne avesse bisogno.

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