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Il diario dei Promessi Sposi

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Nei primi 17 capitoli il tempo del racconto è dilatato rispetto a quello della storia, sono presenti molte sequenze dialogate che rendono la narrazione più lenta.

Nel I capitolo si fa riferimento al tempo della narrazione con il richiamo alla "sera del 7 novembre 1628", quando Don Abbondio incontra i bravi nel tragitto verso casa.

Il XVII capitolo termina il 13 novembre, come da incipit nel capitolo XVIII "Quello stesso giorno, 13 di novembre....".

Nei capitoli XVIII e XIX il tempo rallenta e occupa alcune settimane di cui abbiamo come riferimento solo le giornate del giovedì: "un giovedì finalmente, capitò al monastero...", "il secondo giovedì, tornò...", "il terzo giovedì, non si vide nessuno...".

Nei capitoli dal XX al XXIV il tempo narrato è di due giorni.

Nei capitolo XXV e XXVI si ha una lieve accelerazione della narrazione.

Nel XXVII capitolo il tempo si ferma per un anno intero e viene richiamato nella frase: "Fino all'autunno del seguente anno 1629, rimasero tutti[..] alcun altro potesse far cosa degna d'esser riferita".

Nel capitolo XVIII, il tempo scorre molto velocemente passando dal 15 novembre 1628 (come espresso nella "grida" di Ferrer: "Ed ecco che, il 15 di novembre, Antonio Ferrer[...]) al 22 dicembre 1628. Poi si assiste a un balzo temporale che va dall'inverno del 1628 alla primavera del 1629, testimoniato dalla frase: "..il ritratto del paese, e della città principalmente, nell'inverno avanzato e nella primavera[...]. ​​​​​

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Al seguente link si trova il lavoro dettagliato svolto durante l'anno e che riassume il trascorrere del tempo nei primi ventotto capitoli.

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https://docs.google.com/spreadsheets/d/1PUV1xx45eVLjd8qO5Qp76_A2BTDqmdAz9JFHf195X4o/edit?usp=sharing

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