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Il Nibbio

Il NIbbio è uno dei generali dell’Innominato e compare per la prima nel cap. XX (1). Si trova in una classe sociale medio-alta, essendo comandante dei bravi dell’Innominato e essendo un suo servitore. Appare nei cap. XX e XXI e può essere considerato come un personaggio secondario perché ha un ruolo molto più marginale rispetto ai protagonisti e la storia non ruota intorno a lui, comparendo poche volte nel romanzo. È presente solo una descrizione psicologica del personaggio: egli è un personaggio che prova compassione e ha paura di essere diverso dal ruolo imposto come si può notare dai suoi discorsi con l’Innominato, dopo aver incontrato Lucia (2, 4, 5, 6, 7, 8). Può essere considerato un oppositore per il rapimento di Lucia (3). Il Nibbio è una figura negativa perché, nel momento in cui parla con Lucia si rende conto di aver commesso una malvagità e inizia a provare compassione e inizia una sorta di conflitto di coscienza ma, alla fine, non fa nulla per rimediare a ciò per la paura di essere diverso dal ruolo imposto.

NOTE:

1 - Ma appena partito costui, sentendo scemare quella fermezza che s'era comandata per promettere, sentendo a poco a poco venirsi innanzi nella mente pensieri che lo tentavano di mancare a quella parola, e l'avrebbero condotto a scomparire in faccia a un amico, a un complice secondario; per troncare a un tratto quel contrasto penoso, chiamò il Nibbio, uno de' più destri e arditi ministri delle sue enormità, e quello di cui era solito servirsi per la corrispondenza con Egidio. (cap. XX)

2 - “Tutto a un puntino,”- rispose, inchinandosi, il Nibbio: “l'avviso a tempo, la donna a tempo, nessuno sul luogo, un urlo solo, nessuno comparso, il cocchiere pronto, i cavalli bravi, nessun incontro: ma…” (Cap XXI)

(la proposizione avversativa "ma", seguita dai puntini di sospensione, indica il passaggio dall'esposizione dell'impresa alla relazione personale. La fede di Lucia ha sconvolto l’animo del Nibbio)

3 - “Ma... dico il vero, che avrei avuto più piacere che l'ordine fosse stato di darle una schioppettata nella schiena, senza sentirla parlare, senza vederla in viso.” (Cap XXI)

(per evitare una revisione di coscienza.)

4 - “Voglio dire che tutto quel tempo, tutto quel tempo... M'ha fatto troppa compassione.” (Cap XXI)

5 - “Non l'ho mai capito così bene come questa volta: è una storia la compassione un poco come la paura: se uno la lascia prender possesso, non è più uomo.” (Cap XXI)

6 - “O signore illustrissimo! tanto tempo...! piangere, pregare, e far cert'occhi, e diventar bianca bianca come morta, e poi singhiozzare, e pregar di nuovo, e certe parole…” (Cap XXI)

7 - “Un qualche demonio, o... un qualche angelo che la protegge... Compassione al Nibbio! [...]” (Cap XXI)

8 - “metti da parte la compassione: monta a cavallo, prendi un compagno, due se vuoi; e va' di corsa a casa di quel don Rodrigo che tu sai. Digli che mandi... ma subito subito, perché altrimenti…” (Cap XXI)

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