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Azzeccagarbugli 

L'Azzeccagarbugli è un personaggio de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Si tratta di un avvocato di Lecco che appare per la prima volta nel capitolo III, presentato da Agnese come una figura di spicco nella professione legale. Tuttavia, il suo vero scopo è manipolare la legge per servire i potenti. 

Egli è alto, asciutto, pelato, e presenta un naso rosso e una voglia a forma di lampone sulla guancia facendo intendere che fosse un beone e ghiottone (1)

A livello caratteriale, l’avvocato è arrogante, codardo e egocentrico (2) ma, nonostante ciò, è stimato dai cittadini (3).  

Nel suo studio, adornato dai ritratti dei dodici Cesari (4), simboli dell'assolutismo e dell'asservimento del dottore al potere, l'Azzeccagarbugli incarna l'inganno e la corruzione che permeano la società del tempo. Il dialogo con Renzo è costruito sull'equivoco, in cui la parola diventa una forma vuota e ingannevole (5)

Quando Renzo racconta l'impedimento del suo matrimonio a causa delle minacce dei bravi di don Rodrigo, l'Azzeccagarbugli interpreta erroneamente il giovane come uno dei bravi responsabili dell'intimidazione del curato. Invece di cercare la verità, l'avvocato usa il suo potere retorico per assolvere il colpevole e proteggere gli interessi dei potenti (6)

L'Azzeccagarbugli rappresenta la corruzione e l'abuso del sistema legale dell'epoca, in cui il diritto è manipolato per favorire i privilegiati. Il suo comportamento evidenzia la mancanza di giustizia per gli umili e l'inefficacia del sistema legale nel difenderli. 

Nel complesso, il personaggio dell'Azzeccagarbugli ne I Promessi Sposi denuncia le ingiustizie e le distorsioni del potere nella società dell'epoca, mettendo in evidenza la necessità di una vera riforma e di un sistema legale equo e imparziale.  
 

Note

(1):“tirato fuor del bicchiere un naso più vermiglio e più lucente di quello” - Capitolo 5

(2):“imparate a parlare” - Capitolo 3

“me ne lavo le mani" - Capitolo 3 

“a me non compete dar sentenza” - Capitolo 3 

“ho cavato altri da peggio imbrogli” - Capitolo 3

“benedetta gente! (...) disegni in testa" - Capitolo 3

“fate di questi discorsi tra voi altri, che non sapete misurare le parole” - Capitolo 3

“non venite a farle con un galantuomo” - Capitolo 3 

“non sapete quel che dite” - Capitolo 3

“non m’impiccio con ragazzi” - Capitolo 3 

(3):"quello è una cima d'uomo!" - Capitolo 3

"non bisogna mai andar con le mani vote da que' signori" - Capitolo 3

(4):“i ritratti de’ dodici Cesari” - Capitolo 3

(5):“nessuno è reo, nessuno è innocente” - Capitolo 3

(6):“dovete nominarmi la persona (...) a fare un atto di dovere” - Capitolo 3

“a noi tocca poi imbrogliarle” - Capitolo 3 

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