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Armi e armature ottocentesche

Rispetto al panorama delle armi seicentesco, nell'800 si può ritrovare un'evoluzione dell'armamentario da fuoco e un eliminazione totale delle armature (poiché troppo ingombranti ai fini del duello con armi da fuoco). Una delle scoperte militari più importanti in quest'epoca è il cannone, già utilizzato in Italia fin dall'epoca medievale, riscoperto nel corso del XIX secolo. Durante le guerre napoleoniche, i francesi introdussero l'artiglieria campale moderna, che si rivelò molto efficace in battaglia: questi cannoni a retrocarica potevano essere rapidamente schierati e riposizionati, consentendo una maggiore mobilità sul campo di battaglia. L'evoluzione Francese più ripresa dagli Italiani, che li utilizzarono in numerosi contesti, tra cui durante le Cinque Giornate di Milano (nel 1848, che coinvolsero anche Manzoni) (1)

Parlando invece di armi da fuoco, una delle più comuni era il revolver (2) , conosciuto soprattutto per la variante "a percussione".  Questi revolver utilizzavano una capsula a percussione per l'accensione del propellente, consentendo un'arma più affidabile e veloce da sparare rispetto ai precedenti sistemi ad avancarica. Uno dei primi revolver noti è il "Colt Paterson", sviluppato dal famoso inventore americano Samuel Colt: quest'arma ebbe un impatto significativo sulla storia delle armi da fuoco e contribuì alla diffusione dei revolver in tutto il mondo. Nel corso del secolo, le tecnologie dei revolver continuarono a evolversi, passando dai revolver a percussione ai revolver a retrocarica e, infine, ai revolver a doppia azione, che consentivano lo sparo sia in singola azione che in doppia azione. Quest'ultima modalità consentiva di sparare senza dover azionare manualmente l'armamento del cane ad ogni colpo.

Nonostante l'utilizzo ingente di armi da fuoco, erano ancora diffuse negli eserciti e tra i nobili delle armi bianche, tra cui la sciabola:  una spada curva con un solo filo affilato utilizzata come arma da taglio e da punta. (3)

Durante il periodo napoleonico, l'influenza delle tattiche militari francesi portò all'adozione di nuove forme di combattimento per la cavalleria italiana; una di queste influenmze era proprio la sciabola, che divenne l'arma principale dei cavalieri, utilizzata per colpire i nemici con fendenti rapidi e precisi. I soldati di cavalleria erano addestrati all'uso della sciabola in movimento, utilizzando la velocità del cavallo per aumentare la potenza dei colpi. L'utilizzo della sciabola come arma primaria per la cavalleria rimase predominante fino all'avvento delle armi da fuoco portatili più avanzate nel corso del secolo. Con l'introduzione dei fucili a retrocarica, l'importanza della cavalleria come forza di combattimento diminuì, ma la sciabola rimase un simbolo tradizionale dell'armamento e dell'onore dei cavalieri. 

Note

(1) "La casa non fu mai cannoneggiata da vicino: solo si cannoneggiò la barricata della strada, dalla parte della Corsia del Giardino." (cap.7)

(2)  "Io lo dicevo a Massimo, e lui mi mostrava scherzando il suo revolver a sette colpi" (cap.7)
      
       "Lui aveva voglia di pigliarli a pistolettate" (cap.5)

(3) "la sua sciabola, dei quali angeli custodi (come li chiamava lui) faceva grandi lodi... Ma io ero tutt’altro che tranquilla." (cap.7)

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