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DON ABBONDIO

Don Abbondio è un curato (1) di oltre 60 anni, (2) che assume la veste di personaggio secondario nella vicenda raccontata da Manzoni.

Egli funge in parte da aiutante, o quantomeno cerca di compiere tale ruolo, dei due "promessi sposi", nonostante sia spesso valutato negativamente dagli altri personaggi della vicenda (3) che lo definiscono codardo ed impacciato.

Caratterialmente è infatti spesso pervaso da pensieri che riguardano la possibilità di essere punito delle sue azioni da uomini potenti, o addirittura da Dio stesso, (4) (5) dunque risulta un uomo tormentato (6) e incapace di reagire alle violenze degli uomini più forti, (7) come se il luogo in cui vive non fosse il posto giusto per lui. (8)

Data la professione, egli fa parte del ceto ecclesiastico, (9) nonostante da giovane non volesse intraprendere tale vita, (10) ma ciò l'ha portato ad avere una buona preparazione e delle buone abitudini, come la passione per la lettura (11) e un'ottima conoscenza della lingua latina che talvolta utilizza a discapito di persone di ceto inferiore per scagionarsi dalle loro richieste. (12)

Don Abbondio è un personaggio interessante nella vicenda, il quale incarna la codardia (il timore dei potenti e di Dio stesso) e la debolezza, sia fisica che di spirito, che lo fanno apparire come un uomo che si fa sottomettere facilmente da persone più forti per il timore delle loro reazioni.

(1) - "curato d’una delle terre accennate di sopra"

(2) - "il pover'uomo era riuscito a passare i sessant'anni, senza gran burrasche"

(3) - "è stato di poco aiuto; un uomo da poco; è più impicciato che un pulcin nella stoppa"

(4) - "Fece un rapido esame, se avesse peccato contro qualche potente, contro qualche vendicativo"

(5) - "Disposto… disposto sempre all'obbedienza. Il mio rispetto"

(6) - "Non si poteva vedere come uscirne: tutti questi pensieri ronzavano tumultuosamente nel capo basso di Don Abbondio"

(7) - "Don Abbondio non era nato con un cuore di leone… era quella di un animale senza artigli e senza zanne"

(8) - "Come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro"

(9) - "Il nostro Don Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno"

(10) - "Aveva quindi, assai di buon grado, ubbidito ai parenti, che lo vollero prete"

(11) - "Bisogna sapere che don Abbondio si dilettava di leggere un pochino ogni giorno; e un curato suo vicino, che aveva un po’ di libreria, gli prestava un libro dopo l’altro, il primo che gli veniva alle mani"

(12) - "Error, conditio, votum, cognatio, crimen, Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, Si sis affinis,... – cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita" (don Abbondio non sa più che cosa dire e usa il latino per coprire la bugia)

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