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IL POPOLO

Il popolo è un personaggio secondario formato dagli umili, la loro valutazione da parte dell’autore cambia in base alle loro azioni, ad esempio quando si muovono in massa durante le rivolte a Milano, egli odia tali comportamenti, li descrive in maniera negativa. (1)

 

Egli infatti dice che non sono in grado di pensare o ragionare in maniera razionale, ma hanno bisogno di una guida, un uomo potente dai sani principi, come ad esempio il Cardinal Federigo Borromeo.

Durante i tumulti dal popolo emerge una collaborazione tra persone di ceto umile (2), ma anche una forte gelosia per il guadagno delle persone di ceto superiore, (3) e soprattutto di blasfemia. (4) (5)

Secondo Manzoni il popolo dovrebbe seguire il modello di Lucia Mondella: innocente, buona, umile e soprattutto molto fedele, sia a Dio che alle persone.

(1) - "Un coacervato di persone che si muovono istintivamente, irrazionalmente, alla mercè di qualunque voce e di qualunque sollecitazione"

(2) - "siam quaggiù per aiutarci l'uno con l'altro"

(3) - "irritati alla vista del guadagno altrui"

(4) - "mille grida di trionfo e d'imprecazione"

(5) - "bestemmiavano"

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